Il Giornalismo che Interroga il Presente
Festival delle Penne Libere 2025
C’è un luogo dove il giornalismo esce dalle redazioni e incontra la vita, i professionisti, gli esperti. Dove non si alza la voce, ma si ascolta. Dove le parole non servono a spiegare, ma a cercare. Quel luogo è Cisternino, e quel tempo è ora.

Penne Libere 2025 è molto più di un festival. È un invito alla riflessione collettiva, un crocevia tra saperi e coscienze, un’alleanza temporanea tra chi ha il coraggio di porsi domande e chi sceglie di non smettere di cercare risposte.
L’edizione 2025 si concentrerà su un tema che ci riguarda tutti, ogni giorno, nel corpo e nella mente: la salute.
Salute come diritto, come pratica quotidiana, come bene comune da proteggere, discutere, reinventare. Perché non c’è società sana senza pensiero critico. E non c’è futuro possibile senza la cura di ciò che siamo.
Cisternino, il Borgo che ascolta

Cisternino non è solo un borgo incantevole. È un luogo che accoglie, che protegge la lentezza, che invita al dialogo.
Passeggiare tra i vicoli, gustare i profumi della Valle d’Itria, guardare il tramonto dai suoi belvedere… è già un atto di cura.
Qui il festival si fonde con il paesaggio. E il pensiero trova il suo respiro.
I temi, panel per una cura delle idee

In tre piazze antiche e vibranti del centro storico, il pensiero si fa voce. Le idee prendono corpo. Non conferenze. Non convegni. Incontri. Ogni panel sarà una miccia. L’ospite, un testimone. Ogni domanda, un’apertura. Ma il linguaggio sarà accessibile, umano, necessario.
Da chi decide sul fine vita a chi affronta il dolore quotidiano del burnout. Da chi progetta ospedali migliori a chi denuncia le disuguaglianze di accesso alla cura. Dall’intelligenza artificiale che assiste i medici alle fake news che spaventano le famiglie. Dal cibo come medicina all’ambiente che ci ammala o ci guarisce.
L’accreditamento ECM è in corso per i professionisti della salute.
Nutrire il corpo, onorare la terra

La cucina è la prima medicina. Il cibo, il primo atto d’amore. Per questo la Piazza del Gusto sarà un teatro di esperienze gastronomiche sane e locali, dove cuochi, nutrizionisti e contadini uniranno saperi e sapori per raccontare una cultura alimentare consapevole.
Degustazioni, showcooking, racconti della terra e delle stagioni. Ogni piatto sarà un viaggio tra memoria e prevenzione, gusto e rispetto. In una terra, la Valle d’Itria, dove la Dieta Mediterranea si fa rito, la tradizione si fa benessere.
Leggere per capirsi

Tra le parole degli autori e le storie degli ospiti, uno spazio quieto e vibrante: la Piazza dei Saperi. Un luogo dove la salute si legge, si sfoglia, si discute.
Libri scientifici, saggi divulgativi, romanzi, biografie, piccole perle editoriali per guardare la salute da angolature inaspettate. Qui ogni libro è una cura. Ogni lettore, un testimone.
Il benessere come gioco serio

Tra risate, corse leggere e giochi di una volta reinventati, bambini e famiglie troveranno un’oasi di equilibrio. Qui si gioca con la mente e con il corpo, si impara che muoversi è pensare meglio, che divertirsi è anche prendersi cura.
Ogni salto, ogni colore, ogni risata sarà parte di una prevenzione tenera e gioiosa.
La salute declinata con la cultura
La salute è anche emozione. È gesto, canto, parola poetica.
Per questo il festival si aprirà anche all’arte dal vivo, ospitando musica, teatro, narrazione e performance in dialogo con i temi trattati.

Un modo per sentire col cuore ciò che la mente analizza, per farsi toccare dalle storie altrui e riconoscersi. Non mancheranno concorsi per ascoltare le voci e cogliere gli sguardi degli studenti. I lavori selezionati saranno premiati e raccontati durante il festival.
Il tutto insieme ad un concorso Scientifico, le idee che curano, per autori di ricerche, tesi, studi originali: le menti che innovano nel campo della salute troveranno un palco di confronto.
Un comitato di esperti selezionerà i progetti più rilevanti, che saranno premiati e valorizzati pubblicamente.