Vandali alla palestra di Casalini: non basta indignarsi, servono responsabilità e controlli seri
A rendere ancora più grave la vicenda è che la struttura, sebbene in questo periodo non ospiti attività sportive, custodiva materiale delle associazioni che vi operano e che a settembre avrebbero dovuto ritrovare il loro spazio in ordine. Invece si ritroveranno a fare i conti con danni e furti.
Nella frazione di Casalini, quella che qualcuno ama definire “contenitore culturale” ma che per tutti è la palestra, si è consumato l’ennesimo atto di inciviltà. Una banda di piccoli farabutti, veri e propri delinquenti in erba, ha deciso di divertirsi devastando ciò che appartiene a tutta la comunità: vetri in frantumi, infissi danneggiati, attrezzature sportive rubate o distrutte. Il tutto solo per il gusto di fare casino, lasciare il segno del proprio passaggio e dimostrare che il rispetto per il bene pubblico è merce rara.








Telecamere inutili e controlli assenti
Qualche anno fa l’amministrazione comunale fece installare delle telecamere. Peccato che siano collocate in modo talmente maldestro da risultare praticamente inutili: coprono solo l’ingresso principale, lasciando completamente scoperti gli altri tre lati dell’edificio, dai quali chiunque può introdursi indisturbato.
Come ha spiegato uno dei responsabili delle attività sportive, la questione sicurezza è stata gestita in maniera approssimativa per anni: infissi rotti riparati a spese dei volontari, graffiti cancellati senza disturbare nessuno, accessi non protetti che hanno permesso intrusioni anche in passato.
E mentre le telecamere fissano il viale centrale, gli autori dello scempio si muovono altrove, ridendo dell’impotenza di chi dovrebbe garantire la tutela del bene pubblico.
In questi giorni, nel gruppo WhatsApp “Casalini – cittadinanza”, molti residenti hanno espresso indignazione e rabbia. Ma non basta indignarsi a parole.
Se qualcuno conosce i responsabili e tace, si rende complice del degrado. Se dei genitori sanno che i propri figli passano il tempo a distruggere ciò che è di tutti e non intervengono, sono colpevoli quanto loro.
È ora di smetterla di minimizzare, come qualcuno faceva anni fa, pensando che fossero “ragazzate”. Questo è vandalismo, è reato, e va perseguito come tale. La scusa del “sono ragazzi” non regge più.
Il messaggio è chiaro: ciò che sta fuori dalle nostre case non è di nessuno, ma è di tutti. E quindi ognuno di noi ha il dovere di esserne custode geloso.
Bisogna identificare i responsabili, far pagare i danni, obbligarli a riparare ciò che hanno distrutto e, se necessario, denunciarli formalmente.
E all’amministrazione comunale, che ha scelto di installare un sistema di videosorveglianza strategicamente inutile, spetta il compito di rivedere immediatamente la copertura e garantire un controllo vero, non solo apparente.
Non possiamo permettere che la palestra diventi terra di nessuno oggi, per poi trovarci domani a piangere la scuola, il parco o qualsiasi altro spazio pubblico.
Chi sa parli. Chi può agisca. E chi ha il dovere di vigilare, lo faccia. Subito.