L’avanzata della Xilella a Cisternino
-di Daniele Sacarafile-
Ulivi infetti da Xylella a Cisternino
Negli ultimi giorni è accertato un nuovo focolaio di 6 alberi di olivo colpiti dal batterio della Xylella a Cisternino.
Le analisi condotte sul materiale vegetale campionato con il nuovo monitoraggio iniziato a giugno scorso. Hanno evidenziato la presenza di altri 6 ulivi infetti a Cisternino e di altri 30 sparsi nei paesi limitrofi 2 a Fasano e ben 28 a Ostuni.
Sono questi gli ultimi dati diffusi da InfoXylella e dal sito Emergenza Xylella. Dopo le analisi sul materiale vegetale campionato con il nuovo monitoraggio iniziato nel giugno scorso atti a scoprire eventuali focolai attivi nella Piana degli Ulivi Monumentali.
La Regione Puglia, dovendo dare immediato corso alle attività di estirpazione delle piante risultate infette a Xylella fastidiosa, nelle more dell’aggiornamento della DGR 548/2020 e del relativo “Piano di Azione” al subentrato Regolamento UE 2020/1201, ha disposto l’estirpazione delle 6 piante infette site in agro di Cisternino. I proprietari avranno 10 giorni di tempo per comunicare la propria volontà di estirpare loro stessi gli ulivi infetti con la supervisione dei tecnici ARIF.
Scaduto questo termine l’estirpazione verrà elaborata automaticamente dagli organi di competenza.
Intanto è confermato l’impegno del Governo che vara cinque milioni di euro per gli ulivi monumentali. Una misura attesa dai territori, in particolare della Valle D’Itria e dell’Alto Salento, dove c’è la maggiore concentrazione di ulivi plurisecolari, e soprattutto millenari.
Con questi fondi, previsti dal decreto, si potrà avviare un’azione sperimentale con l’obiettivo di impedire l’avanzata della Xylella. La Xylella si muove inesorabilmente verso la Basilicata, e nel contempo cercare di salvare i nostri meravigliosi ulivi.
E non solo per l’aspetto turistico e paesaggistico che ha fatto innamorare molti turisti del nostro territorio, ma soprattutto per la sostenibilità finanziaria di molte aziende. Uno dei maggiori introiti economici del nostro paese è proprio il comparto oleario. Questo comparto dà lavoro, sia fisso che stagionale, a centinaia di lavoratori assunti sia nei frantoi che in campagna durante la raccolta. Perdere gli ulivi sarebbe non solo come perdere un pezzo della nostra identità e della nostra storia, ma ci porterebbe in una crisi senza precedenti.