Trattori in sosta a Cisternino: tra ironie, fake news e una verità che profuma di terra
Domenica sera, 12 ottobre, Cisternino ha vissuto una scena insolita: una quindicina di trattori schierati lungo via San Quirico, proprio sotto le mura del centro storico. Non era uno sciopero, non era una protesta, e no, non si trattava neppure del nuovo servizio navetta per i turisti provenienti dalle campagne!


Nelle chat del paese si è scatenato il solito tam tam di battute e supposizioni: c’era chi ipotizzava uno “sciopero agricolo” (complice la marca Landini di alcuni mezzi), chi ironizzava sul turismo “alternativo” («altro che bus, qui arrivano con i trattori!»), e chi, con orgoglio contadino, commentava: «L’avevo detto che Cisternino è una grande masseria!».
Dopo qualche ora di ilarità, la verità è venuta a galla: si trattava semplicemente di alcuni partecipanti al 3° Raduno dei Trattori di Cocolicchio, un appuntamento diventato ormai tradizione per gli appassionati dei motori agricoli, organizzato da un gruppo di amici — tra cui Benedetto Chialà — in quella splendida cornice di collina che guarda verso la Valle d’Itria.
Al termine della giornata, dopo aver rombato tra colline e contrade, i trattoristi hanno pensato bene di fare una sosta nel borgo di Cisternino per un meritato “pit stop”: uno spuntino, un bicchiere e due chiacchiere tra amici, parcheggiando i loro bolidi accanto alle auto di chi, di solito, arriva da fuori per vivere la nostra movida del weekend.
Una scena che ha fatto sorridere tutti, ma che al tempo stesso ci ricorda quanto l’agricoltura resti una delle anime più vere e preziose del nostro territorio.
Dietro quei mezzi imponenti ci sono mani che lavorano la terra, famiglie che vivono di sacrificio e passione, giovani che scelgono di restare e custodire un mestiere antico, ma più attuale che mai.
Quella sosta in via San Quirico, tra stupore e curiosità, è stata — forse inconsapevolmente — un piccolo omaggio al mondo contadino. Un mondo che, con discrezione e dignità, continua a far vivere il paesaggio che tutti amiamo.
E in fondo, domenica sera, i trattori non hanno solo “occupato” un parcheggio: hanno occupato il cuore di un paese che deve loro molto.