Scuole aperte o scuole chiuse? Ultime novità
–di Gloria Erriquez–
ultimo DPCM e la DAD
Non si è mai parlato di scuola, in maniera così ostinata e controversa, come ai tempi del Covid19. Travolta da un vero e proprio tsunami di polemiche, considerazioni, riflessioni e tante chiacchiere, attende in Puglia, dichiarata da pochi giorni zona arancione, la sua sorte.
L’ultimo DPCM del 3 novembre scorso ha disposto la Didattica a distanza (DAD) solo per le scuole secondarie superiori (ad eccezione dell’uso dei laboratori in presenza e degli studenti con disabilità); didattica in presenza invece per le scuole dell’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado.
Resta però al momento in vigore l’Ordinanza del presidente regionale Emiliano, n. 407 del 28 ottobre, che ha sospeso l’attività didattica in presenza per primaria, secondaria di primo e di secondo grado. Con successivi chiarimenti, ha escluso, le attività laboratoriali e gli alunni con Bes da accompagnare da non più del 25% della classe.
Uno sfibrante stop and go che sta mettendo a dura prova la pazienza di tutti e soprattutto dei Dirigenti scolastici e dei relativi staff. Questi ormai esclusivamente impegnati come Penelope a tessere e disfare tele, a districarsi in gineprai normativi che prefigurano e ribaltano scenari in tempi record.
Sembrerebbe, comunque, che in Regione non si intenda fare dietrofront e che si stia lavorando su un nuovo provvedimento (forse, si dice, una nuova Ordinanza in vigore da lunedì 9 novembre) che potrebbe introdurre a breve delle lievi novità (forse, si dice, l’innalzamento della percentuale del 25%) per trovare un punto di equilibrio tra la necessità di tenere chiuse le scuole per contenere i contagi, seguire i tracciamenti e soddisfare le esigenze di tante famiglie che chiedono con insistenza di tornare alle lezioni in presenza.
Resta da vedere chi la spunterà tra genitori, sindacati e l’ormai evidente braccio di ferro tra Regione e Governo.
Nel mentre è di poche ore fa la notizia secondo la quale, in risposta a ricorsi presentati contro l’Ordinanza regionale di chiusura dal Codacons e da alcuni genitori, il TAR di Lecce si sarebbe espresso confermandola, mentre quello di Bari sospendendola. Alla luce di quanto disposto dal TAR di Bari, lunedì 9 novembre, gli alunni della scuola primaria e quelli della secondaria di primo grado potranno ritornare in classe.
Se quest’ultimo, chissà, colpo di scena acquieterà la mareggiata degli ultimi giorni, non è dato saperlo. Ma i dubbi sono tanti.
Se, infatti, tanti genitori protestano affinché le scuole vengano riaperte appellandosi a ragioni che vanno dal diritto allo studio, alla necessità di salvaguardare la relazionalitá, il dialogo, il contatto fisico, ma ancor di più quella maggiormente stringente di sistemare i propri figlioli mentre lavorano, tanti altri, spostando il piatto della bilancia sul piano della salute, premono perché ritengono le scuole luoghi assolutamente non sicuri, luoghi dove il virus circola e il contagio, nonostante le precauzioni, si alimenta in una catena difficilmente gestibile.
Occorre sottolineare a tal riguardo, infatti, che il rischio zero nelle scuole, come in tutti i luoghi di lavoro, non esiste e chi è convinto del contrario, sogna. Coniugare, in questo particolare momento storico, il diritto all’istruzione in presenza con quello alla salute resta una partita difficilissima da giocare ed è bene che tutti ne siano consapevoli.
Forse si sarebbe dovuto lavorare di più e meglio, a giugno, in fase di pianificazione della tanto agognata apertura, soprattutto in vista della seconda ondata virulenta… che si prevedeva, ma nella quale probabilmente così tanto non si credeva.
Forse il virus è imbattibile e non si arrende neanche di fronte alle più resistenti barriere. Ma con i ‘forse’ e con i ‘probabilmente’…si fa poca strada. Giusto quella che abbiamo fatto fino ad oggi.
ultimo DPCM e la DAD