Mons. Dal Covolo scrive ai fedeli di Cisternino
Carissimi fratelli e sorelle del Comune che ha voluto adottarmi come cittadino, ci conosciamo da alcuni anni, ma una situazione come quella che stiamo vivendo in questi giorni non ci era mai capitata… Per questo vi scrivo, nel nome del Signore, e come Successore degli Apostoli.
Nonostante tutto – e pur nello straziante dolore dei fratelli e delle sorelle che ci sono venuti a mancare, o che lottano tra la morte e la vita in questi giorni -, sforziamoci di cogliere in questa immensa tragedia un insegnamento positivo per la maturazione del nostro spirito.
1. Di fatto, questa è l’occasione buona per riflettere su quello che siamo realmente come persone umane, assai limitate (“una canna sbattuta dal vento”, diceva Blaise Pascal). A volte invece ci ergiamo a protagonisti assoluti della nostra vita, e – senza più riferimento a Dio e alle leggi della natura – a signori e dominatori della madre terra.
2. Ci farà bene anche riflettere sul mistero del male (il tremendo mysterium iniquitatis, di biblica e patristica memoria). Questa meditazione però dobbiamo condurla nella tranquilla consapevolezza che “Dio non turba mai la gioia dei suoi figli, se non per procurarne loro una più certa e più grande” (A. Manzoni).
Ricordiamocelo sempre: la misericordia di Dio è infinita. Neanche le ideologie più perverse la possono condizionare.
VI assicuro la mia preghiera, e vi rinnovo la mia affettuosa benedizione, con tutto il cuore.
Vostro Aff.mo + Enrico Dal Covolo vescovo tit. di Eraclea, assessore nel Pontificio Comitato di Scienze Storiche.
Anche voi pregate per me.
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