La medicina statica e dei pronostici
La medicina e il COVID
La bella notizia è che l’ultimo paziente della rianimazione del Perrino di Brindisi è stato dimesso; oggi i 36 posti Covid (8 in reparto e 28 nei moduli prefabbricati) sono vuoti.
I reparti di medicina generale e di pneumologia sono tornati alla loro attività mentre solo malattie infettive si dedica ai pazienti Covid con 14 ricoverati.
I segnali sono molto incoraggianti anche perché la provincia di Brindisi, insieme a Foggia, è stato il territorio del Sud Italia con uno dei più alti indici di contagio e mortalità rispetto al numero degli abitanti.
Colpisce il netto calo degli accessi in PS, dei ricoveri e soprattutto dei casi molto gravi, malgrado la persistenza di un numero di contagi nuovi giornalieri “accertati con tampone” di un migliaio al giorno in Italia.
Merito del lockdown, della diagnosi e della terapia precoce, dell’arrivo delle temperature elevate o di un cambiamento della virulenza del coronavirus?
Non lo sappiamo, tutte le ipotesi sono possibili ma nessuna ancora dimostrata. Se è vero che il lockdown ha drasticamente ridotto i casi accertati di positività, è anche vero che non ha alcun ruolo nella diminuzione statistica dei casi gravi.
Oggi vediamo molti più casi asintomatici, anche in persone di età avanzata che a marzo sembravano vittime predestinate di un ricovero urgente in ospedale. Gli esperti, tra virologi, infettivologi ed epidemiologici, oggi sono più cauti nelle loro affermazioni e tutti concordano nel mantenere alta l’attenzione già da questo mese con l’apertura delle attività e con i contatti interpersonali elevati. In attesa di un possibile picco autunnale che è solo preventivabile ma non scientificamente dimostrato.
Questo virus è insidioso perché sfugge alle regole della
“MEDICINA STATICA”.
Quella che non ha preventivato e osservato il suo diffondersi a macchia d’olio in Lombardia nei mesi di gennaio e febbraio. Quella medicina che ha privilegiato il ricovero di tutte le tossi e le febbri perché di ispirazione ospedalocentrica, dopo aver abbandonato la medicina del territorio. La “medicina statica” che non ha mai guardato le realtà delle fragilità e dei contatti stretti all’interno delle case di riposo. La medicina che ha creato ospedali Covid – no Covid nella stessa struttura senza spazi e percorsi fisicamente separati. Quella medicina che da tempo ha perso il controllo della società a scapito dell’aziendalizzazione sanitaria. La stessa medicina che in Puglia continua a vietare l’accesso dei medici al domicilio degli ammalati cronici, che sposta ad agosto la riapertura delle attività ambulatoriali differite e programmate dei PTA, che mantiene chiusi gli ospedali di Comunità. Ancora tagli alla medicina del territorio per dirottare risorse nelle casse della aziende sanitarie prosciugate dal coronavirus e dagli errori commessi, altro che investimenti! Mentre riaprono bar, ristoranti, negozi, mercati, spiagge e parrucchieri. Voi lettori, che spiegazione date al fatto che il medico di famiglia possa andare al ristorante, trovare amici e congiunti a casa loro, fare la spesa al mercato ma non ha l’autorizzazione a visitare a domicilio i pazienti affetti patologie gravi o non in grado di deambulare (ADI e ADP)?
Questa è la medicina statica, la medicina degli accademici universitari, la medicina delle aziende sanitarie, la medicina degli “incompetenti” riguardo la realtà sanitaria che si vive nel sociale e all’interno delle abitazioni. La medicina che non conosce e non vuole vedere la sofferenza silenziosa fisica e mentale delle famiglie abbandonate alle loro singole tragedie, senza alcuna assistenza e conforto, senza inni nazionali e senza squilli di tromba.
La medicina e il COVID
Abbiamo vissuto due mesi tragici durante i quali è nata una nuova specialità medica da me definita:
“LA MEDICINA DEI PRONOSTICI”:
– Epidemia, no forse pandemia, aspettiamo a decidere.
– Mascherina si, mascherina no, con filtro o chirurgica, va bene anche il lenzuolo ritagliato visto che le mascherine sono introvabili.
– La pandemia durerà anni; no il caldo ucciderà il virus.
– Gli asintomatici non contagiano o contagiano più degli altri?
– Senza lockdown avremo 6 milioni di morti. No forse 600.000 o 60.000.
– Meglio 2 metri di distanziamento che 1,80, però va bene anche 1 metro nei ristoranti.
– I guanti sono indispensabili; i guanti sono i maggiori portatori di virus.
– Quanto tempo bisogna strofinare la maniglia per eliminare il virus dopo la spruzzatina? Un secondo, 10 secondi, un minuto.
– Le soluzioni alcoliche al 60% sono efficaci per distruggere il virus sulle superfici ma l’alcool non si trova da mesi. Una mia paziente usa acqua, un filo di grappa, menta e rosmarino.
– Servono centinaia di migliaia di ventilatori per le terapie intensive; oggi i ventilatori impegnati in tutta Italia per il Covid sono 775.
– Gli antinfiammatori fanno malissimo; no, salvano la vita agli ammalati di Covid.
– Il virus si trasmette anche con le lacrime e lo sperma; forse no.
– Il virus sopravvive sulle superfici per minuti, ore o giorni: non sappiamo bene quanto, al sole diretto 2 minuti.
– Boom di sanificazioni con ozono con i prezzi della macchine saliti alle stelle; l’ozono non è efficace contro il coronavirus come da comunicazione del Ministero della Salute.
La medicina e il COVID
È vero anche che la scienza necessita del confronto tra opinioni diverse, ma in genere questi dibattiti avvengono sulle riviste scientifiche o in ambito accademico non sui media, in pieno terrore pandemico! Così la scienza diventa fonte di ulteriore confusione e gli scienziati diventano personaggi televisivi della domenica pomeriggio per cui fare il tifo o bocciare, secondo il nostro stato d’animo e le nostre aspettative.
– IL CORONAVIRUS CONTINUERÀ A CIRCOLARE CON UN NUOVO PICCO INVERNALE: 1
– IL CORONAVIRUS PERDERÀ VIRULENZA E DIVENTERÀ COME I VIRUS DEL RAFFREDDORE: X
– IL CORONAVIRUS SCOMPARIRÀ ENTRO L’ANNO COME IL VIRUS DELLA SARS: 2
Giovanni Canzio