Il Processo a Carnevale: tra satira e tradizione, una rappresentazione teatrale in dialetto cistranese
Il Processo a Carnevale: tra satira e tradizione, una rappresentazione teatrale in dialetto cistranese.


Martedì 4 febbraio, la tradizione del Processo a Carnevale ha preso vita ancora una volta a Cisternino, portando in scena uno spettacolo in dialetto che mescola ironia, attualità e tradizione popolare. L’idea del processo a Carnevale nasce da Vito Antico e Giovanni Punzi che, dopo aver coinvolto gli altri attori, da circa tre anni portano avanti questa originale iniziativa, trasformando il rito carnevalesco in un’occasione di satira e riflessione sulla società.
Quest’anno la rappresentazione è stata messa in scena con il contributo di numerosi attori locali, tra cui Vincenzo D’Errico, Giampiero Leo, Claudio Siliberti, Francesco Soleti, Maria Semeraro, Renza De Cesare, Oronzo Blonda, Vito Amati e Mario Santoro. Giampiero Leo ha interpretato il personaggio di “Sponzapalle”, il compagno di sventure di Carnevale, in un ruolo che ha strappato molte risate al pubblico. La regia è stata curata dallo stesso Giovanni Punzi, con il supporto tecnico di Vito Antico e il service affidato ad Aldo Putignano.


Il Processo a Carnevale è un appuntamento ormai consolidato, che ogni anno cambia sfumature e contenuti, adattandosi ai temi di attualità e alle dinamiche sociali del momento. Tradizionalmente, il rito si conclude con il rogo del fantoccio di Carnevale, simbolo della fine del periodo di festa e dell’inizio della Quaresima. Tuttavia, quest’anno gli organizzatori hanno deciso di non bruciarlo, una scelta simbolica che rompe con la tradizione e lo assolve da ogni colpa, lasciandolo libero di continuare il suo cammino festoso e irriverente.
La storia messa in scena ha seguito il destino del protagonista, Carnevale, fermato dai carabinieri in stato di evidente ebbrezza. Accusato di diversi reati, tra cui “peculato d’uso” e “tortura di immigrati” (in chiave satirica), il personaggio ha cercato di difendersi appellandosi alla sua natura goliardica e scanzonata. Tra le accuse più fantasiose, si è parlato del misterioso “Aereo di Stato” – un aereo di legno, pilotato da un carabiniere – e di un affare internazionale legato al commercio di pandori in Albania, ostacolato da nuove tasse e restrizioni.
Uno degli elementi più esilaranti è stato il personaggio di “Sponzapalle”, interpretato da Giampiero Leo, compagno di Carnevale nella vicenda giudiziaria. Il nome, un chiaro gioco di parole con l’ortaggio tipico della zona, ha contribuito a rendere ancora più surreale e divertente la narrazione.
Alla fine, tra battute taglienti e momenti di pura comicità, Carnevale è stato dichiarato innocente e assolto da ogni accusa, segnando così una svolta rispetto alle edizioni precedenti, in cui il suo destino era quasi sempre segnato dal rogo simbolico.
La rappresentazione ha riscosso grande successo tra il pubblico, che ha apprezzato la capacità del gruppo teatrale di reinterpretare la tradizione in chiave moderna, senza perdere lo spirito autentico del Processo a Carnevale.
Un mix di satira sociale, battute in dialetto e riferimenti all’attualità ha reso lo spettacolo non solo divertente, ma anche un’occasione di riflessione sulla realtà che ci circonda.
L’energia del Carnevale non si ferma qui! Domenica 9 marzo si continua con la grande sfilata di Carnevale, che partirà alle ore 11:00 dall’Istituto Salesiani Don Bosco e proseguirà fino alle 17:00. Durante la giornata, in piazza Marconi sarà allestita un’area food & drink grazie alla collaborazione di Giusy Old Friend, Mangiando sotto le stelle e 20mq, per un momento di festa e convivialità.
A chiudere l’evento, lo spettacolo del Treruote Teatro de L’Annina, che animerà il Corso Umberto con una performance imperdibile.
Un’occasione da non perdere per vivere il Carnevale fino all’ultimo istante!