Il bagno del 1° settembre la tradizione e la saggezza
-di Daniele Scarafile-
Il 1° settembre ricorre una delle più antiche tradizioni popolari del nostro territorio: il bagno in spiaggia al sorgere del sole. Una tradizione che anche quest’anno ha coinvolto non solo i cistranesi, ma quasi tutti gli abitanti dei paesi della Valle d’Itria, vista la grande affluenza di bagnanti ad affollare le spiagge a dispetto delle disposizioni anti COVID.
Anche i turisti più temerari si sono lasciati trasportare dalla credenza. Hanno ceduto all’idea di potersi fare un bagno prima che il sole sorga ed assistere allo scenario spettacolare e suggestivo dell’alba che dona comunque beneficio non solo al corpo ma anche allo spirito. Secondo la tradizione il bagno del primo settembre concede una sorta di immunità per tutto l’anno contro i malanni. Malanni come il raffreddore, il mal di testa e quest’anno anche come una formula magica per non contrarre il coronavirus che ci ha costretti a stare a casa nei mesi di marzo e aprile e portato molte aziende alla chiusura o in grandi difficoltà economiche.
Secondo la credenza popolare si può bagnare soltanto i piedi e la testa, oppure lanciarsi in una nuotata. In molti hanno voluto credere nella leggenda e nel mito, oltre a tenere viva una delle tradizioni più belle e antiche del nostro territorio.
C’è da dire che non sempre credere nelle leggende e nei miti è sinonimo di saggezza.
In Puglia dal 16 agosto vige un decreto che impone nei luoghi affollati l’obbligo della mascherina, cosa che non è stata rispettata durante il bagno del 1° settembre, come anche in tutti gli altri giorni in spiaggia.
E il bagno in spiaggia a molti ha ricordato uno degli episodi più spiacevoli del passato accaduto durante la peste nera del 1348. A quei tempi era diffusa la credenza secondo cui andando a messa o seguendo le processioni, create ad hoc, per scacciare la peste, si sarebbe riusciti ad guarire e a far sparire una delle malattie più terribili dell’intera storia dell’umanità. La realtà è stata ben diversa. Le processioni e le funzioni religiosi sono state tra i focolai più pericolosi della malattia. Fra i partecipanti spesso c’erano i malati di peste accorsi per una miracolosa guarigione, cosa che, speriamo, quest’anno non abbia deciso di fare qualcuno colpito dal coronavirus.
Per rinnovare questa bella e antica tradizione sarebbe bastato andare in spiaggia all’alba con la mascherina. Bagnarsi la testa e fare un bagno veloce e godersi lo spettacolo dell’alba, ma anche questo sembra sia stato un sacrificio enorme da sopportare.