I segreti delle piante spontanee: la malva
Riscoprire il gusto della semplicità a Cisternino
La Valle d’Itria è caratterizzata da terreni molto fertili per la ricchezza in minerali ed è da sempre casa ideale per la crescita di diverse piante spontanee, utilissime sia per l’alimentazione che per le cure e i rimedi naturali, fra queste troviamo la malva.
Nella campagna cistranese certamente queste piante sono state più conosciute e utilizzate in passato dai nostri nonni ma tutt’oggi sono presenti ancora in abbondanza. Il saper riconoscerle e raccoglierle in base alla loro stagionalità, oltre che a riscoprire il sapore dei gusti semplici da sempre amati e caratteristici del nostro popolo, ci dà la possibilità di una corretta integrazione alimentare con in più i benefici e le proprietà curative tipiche di queste piante. Il tutto, ovviamente a km0!
Per questo mese, conosciamo insieme i segreti di una pianta molto famosa, facilmente riconoscibile e di largo utilizzo (fa parte delle piante spontanee): la malva (Malva sylvestris L.), in dialetto cistranese: A màlv.
Descrizione:
Presente nei terreni incolti di tutta Italia, la malva è subito identificabile grazie ai suoi fiori, formati dai 5 ai 7 petali di color rosa scuro con delle striature viola all’interno e dalle foglie lobate.
È una pianta erbacea annuale, biennale o perenne, con un fusto legnoso alla base, a portamento eretto o prostrato e di dimensione fra i 50 e i 90 cm.
Benefici:
ricca in mucillagini, antociani, flavonoidi e vitamine (A, B1, C), è conosciuta principalmente per le sue proprietà emollienti, antisettiche, antinfiammatorie e diuretiche.
Utilizzi:
di questa pianta vengono utilizzati principalmente le foglie, i fiori e il fusto. Il periodo migliore di raccolta è tra maggio e luglio.
Vediamo insieme come e quando usarla in cucina:
- 1- Bevanda curativa: portare ad ebollizione una pentola di acqua e immergere una manciata di foglie fresche (precedentemente lavate) fino al completa cottura. Filtrare il composto e lasciare raffreddare. Questa bevanda è ottima per curare infiammazioni intestinali, gastriti oppure in caso di stitichezza o irregolarità.
- 2- Tisana: raccogliere la malva, rimuovere foglie e i fiori e lasciarli distesi al sole fino al completo essiccamento. Sbriciolare il tutto e riporre in barattoli. Questo metodo permette di avere una conservazione maggiore nel tempo, quindi di poter gustare e beneficiare della malva anche di inverno sia sola che mischiata ad altre erbe benefiche a seconda del proprio gusto. Con l’aggiunta di un cucchiaino di miele sarà un attimo alleato contro i raffreddori stagionali e i mal di gola.
- 3- Impacco ad uso esterno: ottimo rimedio sia per gli adulti che per i bambini, in caso di arrossamenti, irritazioni della pelle, scottature, punture di insetto o stanchezza degli occhi: basterà portare a ebollizione dell’acqua fredda con già all’interno i fusti più giovani e le foglie di malva, farli bollire per una ventina di minuti, fare intiepidire il composto e immergerci un panno o dei dischetti di cotone da applicare dove serve.
- 4- Il consiglio dello chef: se si hanno a disposizione delle foglie già lessate di malva, si può preparare un soffritto di cipolla, unire le foglie per farle insaporire e, dopo qualche minuto, aggiungere delle uova già sbattute in precedenza con del sale pepe e così ottenere una frittata dal sapore delicato. Si può anche preparare un risotto bagnato agli agrumi o preparare degli gnocchi alla malva conditi con burro e Parmigiano.
Sofia Tursi