Editoriale-Leoni in libertà
di Mario Saponaro
Anche a Cisternino ci sono i leoni! Peccato che certi leoni non escano dalla loro gabbia e preferiscano restare dietro la loro comodissima e sicura tastiera. Questo fenomeno è molto diffuso in tutto il mondo e nelle aule di giustizia finiscono
solo i casi più eclatanti, tante vittime preferiscono lasciar correre e subiscono passivamente le cattiverie di cui sono oggetto. Questo “sport” inizia a prendere piede anche da noi, a Cisternino.
Ci sono personaggi che si divertono ad aprire la bocca senza sapere di cosa parlano. Ognuno pensa di poter dare giudizi per il solo fatto di aver sentito qualcosa per strada o letto il titolo di una notizia. Tutti professori sulla pelle degli altri!
Il diritto di parola è sacro e ognuno deve poter esprimere liberamente il proprio pensiero. Su questo principio di libertà non ci sono spazi alla trattativa, però a tutto c’è un limite e vige l’antico principio secondo cui “la libertà di ognuno finisce nel punto in cui inizia quella degli altri”. Al principio di libertà si dovrebbero associare anche il rispetto e la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva, ammesso che una sentenza giudiziaria sia riuscita a cristallizzare una verità oggettiva dei fatti. Infatti, la verità giudiziaria, purtroppo, si discosta spesso dalla realtà dei fatti ed è questo il motivo per cui un giornalismo prudente ci pensa mille volte prima di mettere alla gogna una persona indagata o imputata per aspettare che diventi condannata.
Ma anche in questo caso, la prudenza non è mai troppa, e qualche addetto all’informazione lo ha imparato a proprie spese. Anche noi ci siamo andati spesso vicini. (leggi l’editoriale sul nuovo numero di Porta Grande di giugno)