domenica, 12 ottobre 2025
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san francesco d'assisi pastore e martire

Da Steckborn a Cisternino in bici

Da Steckborn a Cisternino in bici: l’impresa di Gerardo Bommer, cittadino svizzero col cuore in Valle d’Itria

1.750 chilometri, 12 tappe, 15 giorni giorni passando da ⁠8 regioni (Lombardia/Emiglia Romagna/Toscana/Umbria/Lazio/Abruzzo/Molise/Puglia), tutto questo in sella alla sua bici da corsa, attraversando pianure, colline e Appennini, sfidando il caldo e la fatica. È l’impresa compiuta da Gerardo Bommer, 62 anni, cittadino svizzero ma profondamente legato a Cisternino, dove è arrivato venerdì 4 luglio 2025, alle 14:15, in contrada Monte.

Da Steckborn a Cisternino

Partito il 20 giugno alle 8:30 da Steckborn, cittadina della Svizzera affacciata sul lago di Costanza, Gerardo ha scelto come meta Cisternino, paese d’origine della moglie Marta Picoco, figlia di emigrati cistranesi (Michele Picoco e) , e ormai sua seconda patria. Da oltre 30 anni torna ogni estate, e oggi è cittadino italiano a tutti gli effetti. «Cisternino è la sua nazione del cuore, si sente tornare a casa. Da pensionato vuole trascorrere qui più tempo possibile», ci racconta proprio sua moglie.

Abbiamo chiesto a lei di condividere alcuni pensieri su questa straordinaria esperienza, vissuta anche con un ruolo da “regista a distanza”:

«Era un suo progetto da qualche anno, che ha preso forma quest’anno. La pianificazione è iniziata a febbraio», ci spiega.

«Ogni giorno ci sentivamo, io prenotavo i B&B tappa per tappa. Era pronto, allenato, ma ha dovuto rallentare per il caldo».

L’arrivo a Cisternino è stato commovente: Gerardo ha percorso l’ultimo tratto in salita lungo la Gravina accompagnato dai figli Michele e Riccardo, accolto da clacson, applausi e dall’inno nazionale italiano. A testimoniare l’orgoglio di un traguardo raggiunto con passione e determinazione.

«Siamo stati felici di rivederlo sano e salvo dopo tutti quei chilometri», continua Marta.

«Mi ha colpito la sua costanza, la sua energia e la precisione con cui ha organizzato tutto. Il suo motto è: non mollare mai».

Un gesto simbolico, che unisce due terre legate da un gemellaggio lungo 25 anni, ma soprattutto da sentimenti profondi e personali. Quelli che fanno di un viaggio una vera impresa del cuore.

Mario Saponaro