Regionali in Puglia: nel PD scoppia il “caso Amati”, Cisternino al centro delle tensioni. Il centrodestra ha scelto: Luigi Lobuono candidato presidente


Regionali in Puglia PD Amati
La Puglia si prepara al voto per le elezioni regionali del 23 e 24 novembre 2025, con la consegna delle liste fissata entro il 23 ottobre. Mentre il centrodestra ha sciolto le riserve indicando Luigi Lobuono come candidato presidente, il centrosinistra si trova nel pieno di una tempesta politica che, partita da Brindisi, si è rapidamente estesa fino a Cisternino, dove le firme a sostegno di Fabiano Amati hanno provocato più di un malumore.
Sabato la Direzione Regionale deciderà tutto
La resa dei conti è fissata per sabato 18 ottobre, quando la Direzione Regionale del PD Puglia, convocata ufficialmente a Bari, approverà in via definitiva le liste elettorali.
Sul tavolo ci sarà anche la decisione più attesa: chi tra Toni Matarrelli e Fabiano Amati entrerà nella lista PD per la provincia di Brindisi.
La Direzione Provinciale del PD di Brindisi, riunitasi lo scorso 29 settembre, aveva già deliberato le candidature di Maurizio Bruno, Fabio Giorgino, Antonella Vincenti e Isabella Lettori, indicando anche Toni Matarrelli come possibile quinto nome da inserire nella lista del partito. Amati, invece, era rimasto in bilico, nonostante la pressione esercitata dal circolo di Fasano e da numerosi amministratori locali.
Amati mobilita i suoi: le firme anche da Cisternino



Nelle ultime ore Amati ha tentato il tutto per tutto. Ha presentato una richiesta formale di candidatura al PD regionale, corredata dalle firme di numerosi amministratori pugliesi. Tra questi, spiccano i nomi di sette esponenti dell’amministrazione comunale di Cisternino:




- il sindaco Lorenzo Perrini,
- gli assessori Annalisa Canzio, Gino Convertini (all’anagrafe Mario Luigi ) e Piermassimo Chirulli (esterno),
- i consiglieri comunali Gianrico Amati, Francesca Lorusso e Vincenzo Convertini.
Tutti riconducibili al gruppo politico Uniti per Cisternino, che fa riferimento all’ex assessore Giampiero Bennardi e allo stesso Amati.
Una mossa che, secondo molti, ha scatenato il caos dentro il PD locale e nella stessa maggioranza comunale.
A far discutere è soprattutto la scelta del sindaco Enzo Perrini di firmare a sostegno di Amati. Una scelta inattesa, visto che Perrini è sempre stato vicino all’area socialista di cui è stato segretario cittadino, in particolare al presidente del Consiglio comunale Donato Baccaro e alla consigliera Aurora Grassi.
Non è chiaro cosa abbia spinto Perrini a cambiare fronte, ma nel paese in molti leggono la mossa in chiave strategica: un tentativo di consolidare rapporti con il gruppo Bennardi in vista di una possibile ricandidatura a sindaco.
Nel frattempo, il PD di Cisternino è rimasto ai margini. Nessuno tra la segretaria Mariangela Rendini, il vicesindaco Roberto Pinto e il capogruppo di maggioranza Francesco Loparco figura tra i firmatari del documento pro-Amati. Secondo indiscrezioni, i tre non sarebbero stati neppure consultati prima che il sindaco e gli assessori sottoscrivessero la dichiarazione.
Il risultato è un partito spaccato e una maggioranza in fermento, dove le ambizioni personali rischiano di prevalere sulle linee politiche.
Il PD tra Matarrelli e Amati: due visioni, una sola lista
La contesa tra Matarrelli e Amati è ormai allo scontro finale.
- Matarrelli, già presidente della Provincia, ha lasciato la carica di sindaco di Mesagne per poter concorrere, e ha avvertito il partito: “Se non mi candidate nel PD, non mi candido affatto”.
- Amati, invece, teme di essere escluso e di finire in una lista civica di Decaro, dove la soglia di voti necessaria per l’elezione sarebbe molto più alta.
Sabato la Direzione Regionale dovrà scegliere chi includere. Ma quale che sia la decisione, le conseguenze politiche si faranno sentire anche a Cisternino, dove la spaccatura tra i sostenitori di Amati e i “fedelissimi” del PD appare ormai profonda.
Centrodestra: quadro definito e clima sereno
Mentre nel centrosinistra si consumano scontri interni, nel centrodestra la situazione appare finalmente chiara.
Il candidato presidente sarà Luigi Lobuono, attorno al quale si sono compattati Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega.





Nel collegio di Brindisi:
- per Fratelli d’Italia, sono già attivi Luigi Caroli (consigliere uscente) e il fasanese Antonio Scianaro , entrambi impegnati a radicarsi anche a Cisternino;
- per la Lega, scende in campo l’ex senatore Vittorio Zizza;
- per Forza Italia, il nome più accreditato è quello del fasanese Mario Schena, che potrebbe contare sul supporto del gruppo cistranese guidato da Pierdonato Costa.
A livello locale, Fratelli d’Italia può contare su un fronte compatto, con il circolo guidato da Pierfranco Zizzi e il sostegno del gruppo consiliare di Innovazione (Cinzia Scarafile e Mario Saponaro) che hanno già dichiarato il loro supporto a favore di Luigi Caroli.
A pochi giorni dalla presentazione delle liste, la scena politica regionale si presenta divisa in due:
- un centrodestra coeso, con nomi, strategie e alleanze già definite;
- un centrosinistra in piena fibrillazione, dove il caso Amati rischia di lasciare cicatrici profonde, soprattutto nei territori come Cisternino, dove gli equilibri politici sono delicati e facilmente influenzabili.
Più che un confronto sulle idee, quello in corso nel PD sembra uno scontro di potere e posizionamento, che potrebbe incidere anche sulle prossime elezioni comunali.
E mentre tutti attendono la decisione di sabato 18 ottobre, a Cisternino la politica si accende: tra calcoli, firme, silenzi e strategie personali, il clima è già da campagna elettorale.
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